M: Ciao Discepolo… cosa ci fai qui?
D: 😳
M: Invece di correre da me per nutrire la mente, dovresti prima portare la conoscenza al Cuore… L’hai fatto?
D: Si, Maestro, sto mettendo in pratica ciò che mi insegni.
M: …
D: 😇
M: E se ti dicessi che sei un incapace?
D: …🙁
M: Ci sei rimasto male?
D: Beh… un po’ si… Non è normale?
M: Si, è normalissimo… per chi dà importanza a ciò che crede di essere!
D: Eccallà… cominciamo… Cosa intendi?
M: Discepolo, quando le parole altrui ti feriscono, hai l’occasione di vedere e sentire contorcersi ciò che non sei.
D: Vuoi dire che se mi dai dell’incapace, la parte di me che ci rimane male e vorrebbe reagire non sono io?
M: Esattamente. Se ti dico che sei una nullità, un incapace, un buono a nulla, emerge immediatamente l’impostore che vive al tuo posto… e puoi vederlo.
D: E come?
M: Osservando la mente e sentendo le emozioni. Quando ti senti importante quel sentire è dell’impostore. Quando senti di doverti difendere da un giudizio, quel sentire è dell’impostore. Quando ti fanno complimenti e ne sei felice, quel sentire è dell’impostore. Quando ti guardi allo specchio, ciò che proietti sull’immagine riflessa è… l’impostore!
D: 😳
M: Anche quella faccia stupita è dell’impostore. L’impostore ha un’infinità di volti che si nascondono dietro il tuo.
D: Ok, ci sono… io sono il «vero me» di cui mi hai parlato tempo fa… e posso osservare tutto, anche l’impostore. Giusto?
M: Si, bravo, proprio così. C’è un’altra cosa importante, però: il termine «impostore» non deve farti sviluppare ostilità… altrimenti sei di nuovo suo!
D: Suo?
M: Nel senso che ti identifichi con l’impostore che chiama impostore sé stesso, mentre ti fa credere di essere il «vero sé».
D: Mi fuma il cervello, Maestro…
M: Lascialo fumare. Prima o poi smetterà.
D: Ok… 😅
M: Quando ti senti attaccato, è l’impostore: non reagire: agisci, ma solo se è necessario.
D: Ti sembra facile…
M: Anche questa frase non è tua, ma dell’impostore.
D: …
M: «Ti sembra facile» è una frase che dà voce a un sentire condizionato… e tutto il sentire condizionato – reattivo – appartiene all’impostore. Resta tranquillo.
D: Mi stai dicendo che ho un estraneo in casa e dovrei restare tranquillo? 😅
M: 😀😀😀
D: ☺️
M: Quando reagisci, stai dormendo nelle braccia dell’impostore. Quando agisci, sei tu ad aver preso il comando.
D: Che differenza c’è tra agire e reagire?
M: La reazione è inconsapevole e mossa da un’emozione reattiva. Quasi sempre, dopo un certo tempo dalla reazione, ti penti o ci ripensi.
D: Ma non accade anche nel caso delle azioni consapevoli?
M: Si, l’impostore può mettere in dubbio anche un’azione consapevole, ma con risultati molto più scarsi. La reazione è un filo d’erba; l’azione è il tronco di un albero secolare.
D: Grazie, il Senso è arrivato… ☺️
M: Bene, Discepolo, ora voglio darti un compito fondamentale: impegnati ogni giorno a vedere e sentire l’impostore, senza giudizio, senza ostilità, con distacco. Se lo farai nel modo giusto, diventerà il tuo migliore amico e farete grandi cose… per tutti noi.
D: Mi impegnerò con tutto il cuore, Maestro. Grazie per quello che fai per me… ❤️
M: Ciascun essere, in questo universo, ha un compito, una missione incisa nel profondo dell’anima. Occorre solo scoprirla. Non faccio nulla per te, ragazzo. Faccio solo ciò che va fatto.
D: «Ciò che va fatto»… È quasi commovente, Maestro, grazie. 🥺🥺🥺
M: È ora di andare, Discepolo. Addio.
D: ……addio.
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