Esercizio di Presenza – La Statua

Esercizio di Presenza - La Statua

Quando applichi un esercizio di presenza, stai decidendo di essere TE, di sentire ciò che sei realmente, di collocarti nella prospettiva dell’Osservatore Silenzioso. Un esercizio di presenza può essere veramente utile, sia all’inizio che durante il percorso evolutivo verso la riscoperta di Sé, del Seme Divino dell’Anima che SEI.

Anche se potrebbe apparirti relativamente semplice dal punto di vista dell’applicazione pratica, l’esercizio di presenza che ti propongo oggi ti riserverà molte sorprese, poiché sarai costrett@ ad affrontare le manifestazioni fisiche, emotive e mentali della tua macchina biologica, nella totale immobilità corporea.

Il nome dell’esercizio – “La Statua” – dice tutto su ciò che (non) dovrai fare.

Vediamolo insieme.

Esercizio di Presenza – La Statua

L’esercizio, apparentemente molto semplice, consiste nel riservarsi qualche minuto per interrompere completamente ogni azione fisica, cioè per porsi in una condizione di totale immobilità.

Il suo scopo è farti notare tutto ciò che accade dentro di te a livello fisico (pulsioni, istinti e sensazioni), mentale (pensieri) ed emotivo (emozioni). Tutto ciò che devi fare è, quindi, ESSERCI e VEDERE ciò che accade.

  1. Siediti o sdraiati nella posizione che preferisci. Non è necessario assumere una postura particolare. Puoi eseguire l’esercizio anche mentre lavori o fai altro, purché non ti esponga a rischi. Puoi addirittura esercitarti durante una qualsiasi attività (come il camminare o mentre ascolti qualcuno parlare), semplicemente interrompendola di colpo e restando immobile.
  2. Una volta scelti posizione e contesto, tutto ciò che dovrai fare sarà FERMARTI e RESTARE IMMOBILE come una STATUA. Gli occhi possono essere aperti o chiusi. Se gli stimoli visivi ti creano disturbo, chiudili pure. In caso contrario, tienili aperti.
  3. Dalla condizione di totale immobilità nella quale ti trovi, la prima cosa da fare sarà SENTIRE DI ESISTERE. Puoi aiutarti dicendoti o pensando frasi come “Io Sono” o “Io Esisto” (restando poi in ascolto). L’intenzione deve essere quella di portare con te il “battito dell’Anima” – l’ESSERCI – durante l’esercizio.
  4. Dirigi poi l’attenziona al CORPO FISICO. Passa in rassegna tutte le sensazioni fisiche e gli impulsi a compiere micro/macro movimenti. Osserva le tensioni muscolari dovute alla postura che hai assunto, gli stimoli che precedono la deglutizione, gli occhi che, anche se chiusi, tendono comunque a seguire la direzione dell’attenzione, e ogni altro fenomeno si manifesti a livello fisico.
  5. Successivamente, osserva il CORPO MENTALE (pensieri) e il CORPO EMOTIVO (come ad esempio l’insofferenza di fronte ai fastidi corporei e al non poterti muovere, ma anche le eventuali emozioni emergenti). Rispetto al CORPO EMOTIVO, fa’ caso a quanto esso sia condizionato dalla POSTURA che hai assunto.
  6. Continua per la durata stabilita o, eventualmente, interrompi l’esercizio se ti rendi conto di non essere in grado di portarlo avanti correttamente. Io ogni caso spingiti al limite massimo di sopportazione, prima di gettare la spugna.

Ecco un esempio pratico.

Esercizio di Presenza – La Statua – Esempio in tempo reale

  1. Sto scrivendo l’articolo che leggi e decido di fermarmi. Corpo immobile e occhi chiusi.
  2. Innanzitutto mi sintonizzo sulla pulsazione dell’Anima, la SENSAZIONE DI ESISTERE, con l’intenzione di non abbandonarla durante l’intera esperienza.
  3. Comincio poi a sentire il CORPO FISICO: le mani ferme sulla tastiera; la posizione nella quale sto seduto; le tensioni dei muscoli che, data la posizione, non sono in stato di rilassamento; quelli completamente rilassati; le mani ferme sulla tastiera; i micromovimenti oculari; lo stimolo della deglutizione, preceduto da un aumento della salivazione; la temperatura dell’ambiente esterno; gli occhi che, benché chiusi, seguono l’attenzione, nel senso che si spostano in basso se mi concentro sui piedi, e in alto se dirigo l’attenzione verso la testa; i piccoli fastidi fisici a livello cutaneo.
  4. Sposto poi l’attenzione al CORPO MENTALE, osservando i pensieri che emergono, e quelli appena al di sotto della coscienza: “la descrizione dell’esperienza può essere utile ai lettori”; “quasi quasi mangio qualcosa”; “oggi il clima è mite”.
  5. Tocca poi al CORPO EMOTIVO: “Cosa sto provando in questo momento?”. Percepisco pace e serenità, ma anche insofferenza per un bruciore all’occhio sinistro e per alcuni fastidi muscolari dovuti alla posizione. Nel frattempo, continuo a RICORDARMI DI ME (sento di esistere).
  6. Quando ho osservato a sufficienza e sono entrato in profondità, quasi fino al punto di non farcela più, decido di tornare a scrivere l’articolo.

Esercizio di Presenza – La Statua – Osservazioni finali

Conoscere il proprio corpo fisico e riuscire a porlo sotto il proprio controllo mantenendolo completamente immobile, è un esercizio di grande importanza, strettamente correlato al dominio della mente e delle emozioni, le quali, in definitiva, è proprio nel corpo fisico che trovano la loro espressione materiale.

Dividere l’attenzione ricordandosi di sé mentre si svolgono gli esercizi di presenza, è sempre la chiave primaria per la “creazione” di un Testimone, un Osservatore Silenzioso, una Presenza Consapevole alla quale, gradualmente, trasferire il comando dell’intera macchina biologica (Corpo, Emozioni e Pensieri).

Tieni a mente questo principio tutte le volte che esegui un esercizio di presenza.

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Nerella
Nerella
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2 anni fa

Quando ero piccola( più di 60 anni fa!!) facevo sempre un gioco con le amiche; si chiamava “ le belle statuine”! Consisteva nel fermarsi improvvisamente nel bel mezzo del gioco è restare immobili…vinceva chi resisteva più a lungo
Eravamo più presenti di ora??

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