La Padronanza delle Emozioni: come gestire le Fluttuazioni Emotive

La Padronanza delle Emozioni - Come gestire le fluttuazioni emotivi

Gli articoli di animasulsentiero.com sono il frutto dell’Auto-Osservazione dei giorni che ne precedono la pubblicazione, e delle relative conclusioni teorico-pratiche, vale a dire i dati che poi riordino e cristallizzo in un post.

Si tratta di un’attività impegnativa, ma al tempo stesso affascinante e divertente poiché, mentre mi Auto-Conosco, metto a tua disposizione scoperte e strumenti pratici, nella speranza che possano essere d’aiuto anche a te.

In quest’articolo ti parlerò della Gestione delle Emozioni e delle connesse Fluttuazioni Emotive che caratterizzano le nostre Vite.

La scoperta che ho potuto fare è che, benché si presentino in modo del tutto autonomo (almeno apparentemente), le Correnti Emotive seguono degli schemi precostituiti e sono quindi facilmente prevedibili.

Qualche giorno fa sono stato colto da una bella intuizione (un’idea riguardante un progetto che vorrei realizzare) e mi sono sentito subito carico e pieno di entusiasmo (si tratta dello stesso accadimento che mi ha portato a scrivere il post precedente, quello sul Grande Perché).

Tutta quell’energia, che mi ha accompagnato e fatto sentire veramente bene per l’intera giornata, è andata però via via affievolendosi nel corso dei giorni.

Applicando il principio del Grande Perché, mi sono accorto che riuscivo a rimanere focalizzato sul progetto, anche se si presentavano momenti in cui la mia attenzione veniva fortemente attratta da altro.

Sono giunto quindi a queste prime conclusioni:

  1. L’Anima, se non ha preso il comando, è vittima alla “volontà” delle tante identità frammentarie che caratterizzano la Personalità/Ego;
  2. Ciascuna di queste identità/entità è dotata di vita propria ed agisce autonomamente, sotto l’influsso di stimoli (esterni o interni);
  3. Ogni identità/entità ha una propria tendenza, una direzione ben chiara. Alcune sono in armonia e condividono il percorso. Altre sono in antitesi tra loro.
  4. I problemi maggiori nascono quando le diverse identità/parti di noi che emergono sono tra loro contrastanti.
  5. Più siamo condizionati dal loro “agire” (quindi identificati), più siamo lontani dall’aver realizzato una Centratura Interiore stabile.
  6. Se invece ce ne disidentifichiamo riuscendo ad esserne semplicemente Testimoni, decidendo cioè in modo Consapevole in quale direzione andare, stiamo manifestando la qualità animica della Volontà.

Un esempio pratico chiarirà tutto.

Supponiamo che un giorno, improvvisamente, tu venga colpito da un’intuizione profonda (la riconosci subito) e il tuo Essere cominci a vibrare di Gioia.

Immaginiamo ti sia venuta l’idea del secolo.

Con grande probabilità sentirai un grande entusiasmo e non vedrai l’ora di condividerla con le persone a te più vicine.

Dentro di te comincerà a svilupparsi un Circolo Virtuoso di idee collaterali (che sgorgheranno apparentemente dal nulla) e inizierai ad immaginare quanto meravigliosa possa diventare l’idea del secolo che – è bene ricordarlo – ti è stata donata dallo Spirito.

Ad un certo punto, dopo un tempo soggettivo, la parte di te che caldeggiava così entusiasticamente quell’idea, non essendo dotata di Volontà Ferrea, comincia ad essere sabotata da altre entità egoiche (le identità frammentarie di cui parlavo prima) che la pensano in modo parzialmente o totalmente differente.

Allora ti rendi improvvisamente conto di quanto tu possa essere instabile interiormente. E ti accorgi palesemente di non avere Potere rispetto a queste entità che, ripeto, sono dotate di vita propria… e TI ABITANO, ma allo stesso tempo sono parte di Te (?!).

Quindi ti trovi a dire/pensare: “Vorrei… ma non posso… Ho tanto altro da fare… Vorrei far questo, quello… Però quell’idea è pazzesca! Ma non ho la forza… Non sono abbastanza bravo…

E più ti lascerai prendere da questi pensieri automatici e dalle relative emozioni generate/alimentate, più questo significherà che sei identificato con le mille sfaccettature della Personalità/Ego che credi di essere.

Lo slancio potente che ti infonde un’intuizione non porterà al cambiamento se non avrai prima sviluppato la Forza di Cambiare. E cambiare è così difficile perché, soprattutto se si tratta di un cambiamento drastico, per alcune entità frammentarie egoiche questo significherebbe morire.

L’ho potuto sperimentare recentemente, quando ho visto varie parti della mia Personalità tentare di sabotare quella parte di me che aveva avuto una forte spinta motivazionale sulla scorta di una potente intuizione.

Ne sono uscito, come detto, attraverso l’individuazione del mio Grande Perché, ma ne ho comunque approfittato per codificare alcuni fenomeni emozionali molto interessanti.

Ho notato uno Schema Emotivo ben preciso che mi porta ad essere molto motivato e pieno di idee ed entusiasmo nelle prime ore del mattino (diciamo fino a pranzo) per poi farmi sentire sempre più scarico, fino a ridurre al minimo la motivazione e addirittura a capovolgere ogni certezza mattutina.

In pratica, quando sono pieno di energia, riesco ad essere più focalizzato e ad alimentare quella parte di me che vuole raggiungere l’obiettivo. Poi, con l’insorgere della stanchezza psicofisica, comincio a perdere il focus, e questo fa si che i parassiti energetici interiori prendano il sopravvento e comincino a sabotare il piano.

La condizione emotiva è strettamente connessa a quella energetica. Se mi sentissi forte e pieno di energia fino a sera, quasi certamente anche le emozioni manterrebbero un tenore “alto” per l’intera giornata, in virtù di un’utopistica assenza di stanchezza mentale.

Visto che però nel mio caso non è così, individuare questo schema emotivo ricorrente è stato per me di vitale importanza e mi sta consentendo di gestire al meglio le fluttuazioni emotive.

Vediamo in che modo.

La Padronanza delle Emozioni: Come Gestire le Fluttuazioni Emotive

Dal punto di vista pratico, ecco come potresti agire interiormente in una situazione di disagio interiore.

  1. Innanzitutto, attraverso l’Auto-Osservazione (protratta almeno per qualche giorno), identifica lo stato emotivo in cui ti trovi: “Come mi sento in questo momento?“. Giorno per giorno ti accorgerai che le Emozioni che provi si susseguono seguendo uno schema ben preciso.
  2. Poi ripetiti che non sei Tu a voler provare quelle emozioni e che si tratta di manifestazioni energetiche dovute a pensieri e convinzioni automatiche correlate ad impronte emotive risalenti all’infanzia, legate a diversi aspetti della tua personalità/ego, che si trovano quasi sempre ad un livello di coscienza più profondo e nascosto.
  3. Questo ti aiuta ad Accettare la condizione in cui ti trovi, e ti dà la lucidità necessaria ad inserire ciò che sta accadendo nel contesto dello Schema Emotivo ben definito del punto 1.
  4. Conoscendo lo schema, hai la Consapevolezza Profonda della transitorietà dello Stato Interiore che stai vivendo e, di conseguenza: quando stai “male“, osserva il disagio come chi attende pazientemente che smetta di piovere; quando invece stai “bene“, cavalca l’entusiasmo cercando di fare del tuo meglio per te e per gli altri. Nel primo caso sii Testimone Passivo. Nel secondo, Testimone Attivo.

Da circa una settimana, adottando questo tipo di approccio, ne sto ricavando veramente un gran beneficio, che si traduce in una sensazione di leggerezza interiore:

  • Quando al mattino mi sento fresco e motivato, pieno di energia ed entusiasmo, “cavalco l’onda” e lascio che le mie azioni si sviluppino in risonanza con la sua forza, consapevole che più avanti avrò un calo fisiologico.
  • Nel corso della giornata, durante la transizione tra uno stato emotivo e quello successivo, vado a modulare il mio livello di partecipazione interiore attiva, testimoniando ciò che accade ed agendo solo nella misura in cui mi rendo conto di poterlo fare con Presenza.

Ottengo, così, due meravigliosi effetti:

  1. Attraverso l’Osservazione sviluppo/rafforzo la Presenza/Anima;
  2. Accettando “ciò che è” gestisco il disagio interiore senza alimentarlo e senza creare scorie emotive supplementari.

Tutto questo grazie all’aver individuato preventivamente lo Schema Emotivo inconscio.

Provaci 😉

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